Romanzo russo: Fiutando i futuri supplizi

(By Alessandro Barbero)

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Author Alessandro Barbero

“Book Descriptions: Può un professore di storia tranquillo e un po’ vile come Viktor Obilin pentirsi amaramente di aver assegnato a una studentessa caparbia e inconsapevolmente avventata come Tanja Borisovna la tesi di laurea “I quadri del Partito nella regione di Baku dal 1945 al 1953”?
Sembra proprio di sì, soprattutto se siamo nel 1988, in pieno nuovo corso gorbacioviano, e tra perestrojka e glasnost l’immensa impalcatura del regime sovietico comincia a scricchiolare e a perdere pezzi. E allora negli archivi, mentre la vigilanza si allenta, i guardiani si distraggono e la fatalistica pigrizia dell’anima russa si rigenera dopo le ebbrezze del socialismo, ecco aprirsi crepe attraverso le quali anche un’innocente studiosa può venire a contatto, un po’ per caso, un po’ per curiosità, un po’ per vendicativo accanimento, con alcune verità imbarazzanti, pericolose, mortali…
Come Tanja, anche il giudice Nazar Kallistratovic Lappa, che indaga sull’assassinio di un religioso mussulmano, si trova in un mare di guai. Tra azeri, armeni, popolazioni inquiete in terre sempre più lontane da un centro che si disintegra, si muovono e tramano uomini di potere doppiamente compromessi: in gioventù nelle repressioni staliniane, oggi con i gruppi armati integralisti che pullulano alla periferia dell’impero.
“Fiutando i futuri supplizi”, recita un verso di Osip Mandelstam, il grande poeta fatto morire in campo di concentramento da Stalin. E chissà quali saranno i supplizi che si profilano all’orizzonte di questi enigmi le cui fila intricate sono gestite con diabolica abilità da Barbero, scrittore impeccabile nell’organizzare l’avventura serrata e gustosamente mimetico nel riprodurre atmosfere, cadenze e vezzi dei grandi romanzieri russi da Gogol a Bulgakov.
L’indagine della storica e quella del giudice si muovono in mezzo a carte polverose e documenti, ma dietro quella polvere ci sono la carne e il sangue, le vittime e gli assassini: uomini che hanno ucciso cinquant’anni fa e che oggi sono pronti a uccidere ancora.”