I selvatici
(By Sarah Savioli) Read EbookSize | 24 MB (24,083 KB) |
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Author | Sarah Savioli |
Il gatto gira la testa nella mia «Non so chi possa averlo sbranato, fatto secco, levato dai piedi, accoppato. C’era la fila».
«Ma come c’era la fila?!» esclamo. «Tutti finora hanno detto che era gentile e rispettoso.»
«E che c’entra cos’era lui?» risponde il felino con un miagolio roco da pirata. «C’entra cosa sono gli altri.»
Primo caso in trasferta per Anna Melissari, la detective che comunica con piante e animali. Sulle montagne di Ferlico, un paesino degli Appennini, Cecilia e suo marito Tullio gestiscono da vent’anni un rifugio che dà impiego e ospitalità a persone in fuga dalle guerre e dalla disperazione in attesa che venga regolarizzato il loro diritto di asilo. Una notte scompare nel nulla Yasser, un giovane proveniente dalla Siria, benvoluto da tutti sia nel rifugio che nel paese. Le forze dell’ordine ritengono si tratti di un semplice allontanamento volontario, ma Cecilia è certa che il ragazzo non se ne sarebbe mai andato senza dare spiegazioni, così incarica delle ricerche l’Agenzia Cantoni. In un ambiente pieno di insospettabili testimoni animali e vegetali, il caso sembra fatto apposta per essere risolto rapidamente grazie alle straordinarie capacità di Anna, ma le cose si rivelano più complicate. Non appena è in mezzo alla natura, infatti, Anna viene sopraffatta dall’intensità delle voci del bosco. Grazie all’aiuto di Cantoni e dell’alano Otto che non l’abbandonano mai, trova nuove strategie per comunicare con capre, ricci, cinghiali, scoiattoli, caprioli e con la vegetazione che ricopre le montagne che circondano il rifugio. E, mentre lentamente emergono i segreti del piccolo paese dove gli abitanti vedono tutto e non perdonano niente, animali e umani selvatici, guardinghi e feriti ognuno a proprio modo, insegnano ad Anna che nel bene e nel male siamo tutti indissolubilmente collegati come gli alberi in un bosco. Sarah Savioli scrive un giallo che è una commedia sui viventi, sulla fatica che alle volte la convivenza richiede, ma anche sulla splendente ricchezza che solo l’incontro fra le differenze può donare.”