“Book Descriptions: L'arte, e più in generale l'estetica, possono essere concepite come fenomeni (e/o categorie) interculturali? Come gli antropologi studiano questi fenomeni? E ancora, perché gli oggetti riconosciuti in un certo momento, da una persona specifica, come "artistici" possano affascinare ed esercitare certi condizionamenti in chi ne fruisce? Queste sono solo alcune delle domande a cui i sette saggi presenti nel volume cercano di dare una risposta nel tentativo di andare oltre la speculazione filosofica ed in particolare la scienza del bello e/o la teoria dell'arte moderna occidentale. Come sarà facile capire nei saggi raccolti, che riassumono il punto di vista delle principali contemporanee correnti antropologiche, non esiste un'unica prospettiva di ricerca e di analisi, ma siamo convinti che proprio la diversità degli approcci e le conclusioni a cui arrivano i loro autori rende i campi dell'arte e dell'estetica paradossalmente meno sfuggenti e indeterminati. Va pure rimarcato che, a prescindere o meno dalla interculturalità (e trascendenza) delle categorie dell'arte e dell'estetica, questi fenomeni possono divenire causa di contrasti sociali, etnici, di genere e razza. In quest'ottica la domanda "è arte?" non può essere ignorata, ma deve essere affrontata sulla base dell'investigazione delle dinamiche di potere, dei progetti politici nazionali, e delle strategie di riscatto sociale. Non si tarderà comunque a capire che, nonostante la ricchezza della diversità degli approcci, almeno tre sono gli elementi comuni che contribuiscono ad evidenziare la fecondità e la necessità dello studio antropologico dell'estetica e dell'arte. Ricerca etnografica, osmosi culturale e agency storicamente collocata sono infatti un presupposto teorico-pratico a partire dal quale trova senso e opportunità l'interesse per questi fenomeni che, con modalità e intensità differenti, pervadono la vita di ciascuno di noi.” DRIVE